Il titolo del post con il suo contenuto
c'entra apparentemente poco, ma ho voluto usare questa frase di Don
Puglisi sia per omaggiarlo in occasione della sua beatificazione, sia
perchè da sempre penso che solo l'azione coordinata di tanti può cambiare le cose.
Fatta questa doverosa premessa, inizio questo articolo
facendo i complimenti al consigliere comunale Salvatore Mannina, per la splendida
battaglia in solitario condotta in consiglio comunale nella seduta del 24
maggio, in occasione dell'approvazione del rendiconto 2012.
Voglio anche congratularmi con il
consigliere Francesco Faraci per la presa di posizione, a nome del suo gruppo,
su alcune questioni importanti e su alcune scelte sbagliate della giunta
comunale.
Voglio però aggiungere che molti
non hanno compreso la scelta del gruppo di Francesco Faraci di astenersi sul
rendiconto 2012, scelta incomprensibile e se vogliamo poco coerente sia con i
contenuti del documento letto in consiglio dallo stesso capogruppo Faraci, che
con il voto contrario espresso da questo gruppo consiliare al bilancio 2012.
Niente si può dire invece per quel
che riguarda gli altri consiglieri comunali che purtroppo ancora una volta
hanno fatto scena muta, loro continuano a votare senza spiegare.
Segnalo semplicemente che in
occasione dell’approvazione del rendiconto 2012, la maggioranza si è ridotta e
ha perso consistenza numerica riducendosi a solo otto voti favorevoli.
Il rendiconto 2012 ci conferma
due cose:
- La prima l'abbiamo ascoltata in consiglio dalla viva voce dell'assessore al bilancio che ha affermato che quella di aumentare le tasse è stata una scelta politica;
- La seconda cosa che abbiamo scoperto, è che abbiamo un Comune che ha in cassa circa 900.000 mila euro disponibili, prelevati dalle tasche dei ciminnesi nel corso degli ultimi anni.
Io credo che questi soldi debbano
essere restituiti ai legittimi proprietari, cioè ai ciminnesi.
Questi soldi possono e devono
essere restituiti ai ciminnesi, attraverso la riduzione della TARSU,
l'eliminazione dell'RPEF comunale o l'abbassamento dell'IMU sulle seconde case.
Ho già rivolto un appello a tutti i consiglieri comunali, senza
distinzione di appartenenza politica a lavorare in questo senso perchè il bene
comune non ha colore politico.
I consiglieri comunali che
sostengono la giunta,oggi hanno un'opportunità unica per dimostrare ai
ciminnesi che loro non sono solo la maggioranza delle tasse e del silenzio.
Oggi non hanno più alibi le casse
del comune traboccano di centinaia di migliaia di euro prelevati, su loro
determinazione dalle tasche dei ciminnesi.
Tenere 900.000 euro nelle casse
del comune, in un momento di crisi economica pesante, è una scelta immorale
oltre che antieconomica, oggi questi
soldi devono essere rimessi in circolazione, solo così si può tornare ad
alimentare il commercio e l’edilizia a Ciminna.
Questo rimettere i soldi in
circolazione per essere efficace, deve seguire unicamente la via
dell’abbassamento delle tasse, perché oggi è dimostrato che l’aumento delle
tariffe e delle tasse è servito solo a riempire le casse del comune e a deprimere
l’economia ciminnese.
I ciminnesi non hanno bisogno di
un comune ricco, ma hanno necessità di riavere indietro i loro soldi e gestirli
personalmente per le loro esigenze di vita e ridare fiato all'economia.
Dicevo non ci sono più alibi e
argomento il perchè:
- I soldi in cassa ci sono e possono essere usati per abbassare le tasse;
- La Tares non entrerà per quest’anno in vigore, quindi continuando in regime di Tarsu l’amministrazione può intervenire con fondi di bilancio per coprire importanti percentuali del costo del servizio di raccolta dei rifiuti;
- dulcis in fundo, l’accordo raggiunto pochi giorni fa tra Anci e Regione Sicilia, proroga la situazione attuale e continua a mantenere svincolati i comuni al di sotto dei 5000 abitanti dal patto di stabilità (che peraltro non aveva mai interessato appunto i comuni al di sotto dei 5000 abitanti.)
Infine non voglio eludere
l’invito rivoltomi da Salvatore a sostenere quello che lui immagina possa essere
il polo
delle opposizioni.
Ritengo l’iniziativa interessante
e degna di attenzione, qualora Salvatore la intenda come un appello e una
chiamata a raccolta della politica e della società civile ciminnese, a sostegno di tutte quelle iniziative pro –
Ciminna, da qualsiasi parte e persona provengano senza distinzione di colore
politico.
Da sempre io sostengo e spingo
nella direzione di allargare la partecipazione alla vita sociale e politica
della nostra comunità, quindi vedo positivamente tutte le iniziative che vanno
in questa direzione.
La mia risposta a Salvatore è
semplice: il polo delle opposizioni è auspicabile che nasca per contrastare le
scelte dannose e sgangherate di questa giunta comunale, tuttavia tale polo delle opposizioni può costituirsi solo in
seno al consiglio comunale.
Io vedo possibile una convergenza
tra società civile e politica in quello che io chiamerei il polo
delle azioni, che può nascere
solo al di fuori del consiglio comunale sul modello del comitato NO TARSU che
si è costituito attorno ad un problema specifico per trovare soluzioni
condivise, libero dai quei legami di appartenenza politica che ne avrebbero
minato e impedito la costituzione e l’azione.
CiminnAttiva è da sempre
schierata dalla parte dei ciminnesi, abbiamo sostenuto e sosterremo tutte le
iniziative giuste a favore della comunità, quindi l’invito di Salvatore Mannina
mi trova d’accordo a condizione che ci si intenda bene sul modello
organizzativo.
Il polo delle azioni non deve
avere un ambito delimitato e una struttura definita, ma deve essere un
organismo flessibile e aperto, che nasce e si compone per risolvere e per
proporre.
Il polo delle azioni deve secondo
me essere una sorta di comitato
cittadino che si alimenta di volta in volta e in coerenza con le cose da fare,
con la presenza del meglio dell’associazionismo ciminnese, e qui penso all’azione
cattolica, all’avis, alla proloco,(cito le più importanti) e a tutte le altre associazioni presenti sul
territorio.
Oggi a Ciminna ci sono tante cose
da fare, io ne propongo tre:
- Una raccolta firme per abbassare la pressione fiscale locale (nel caso in cui la politica non lo faccia motu proprio);
- Una ricognizione delle politiche sociali a sostegno delle famiglie in difficoltà economiche e/o di altra natura;
- Capire e verificare, se dopo tutto questo fiorire di antenne e ripetitori vari nel nostro territorio, le condizioni di legge in materia di tutela della salute pubblica a Ciminna sono ancora rispettate.
Come diceva Don Puglisi: “se
ognuno fa qualcosa si può fare molto”.
Nessun commento:
Posta un commento