Wikipedia definisce così la
vergogna:
“La vergogna è l'emozione
che accompagna l’auto-valutazione di un fallimento globale nel rispetto delle
regole, scopi o modelli di condotta condivisi con gli altri; da una parte è una
emozione negativa che coinvolge l’intero individuo rispetto alla propria
inadeguatezza, dall’altra è il rendersi conto di aver fatto qualcosa per cui
possiamo essere considerati dagli altri in maniera totalmente opposta rispetto
a quello che avremmo desiderato”.
A me questa definizione piace
molto, perché è molto vicina a quello che io stesso considero essere l’emozione della vergogna.
L’emozione
è considerata uno stato psicofisiologico che
assumiamo allorchè uno stimolo esterno ci pone una condizione nuova alla quale dobbiamo adeguarci.
La vergogna è un emozione, lo è
in senso negativo,e la proviamo quando riconosciamo di avere commesso un errore, sia in ambito di relazioni interpersonali
informali, quindi con risvolti privati, sia nell’ambito delle relazioni formali o di eventuali mansioni
sociali alle quali siamo chiamati a rispondere, quindi con risvolti pubblici.