venerdì 21 giugno 2013

Calati iuncu ca passa la china.




 Wikipedia definisce così la vergogna:

“La vergogna è l'emozione che accompagna l’auto-valutazione di un fallimento globale nel rispetto delle regole, scopi o modelli di condotta condivisi con gli altri; da una parte è una emozione negativa che coinvolge l’intero individuo rispetto alla propria inadeguatezza, dall’altra è il rendersi conto di aver fatto qualcosa per cui possiamo essere considerati dagli altri in maniera totalmente opposta rispetto a quello che avremmo desiderato”.

A me questa definizione piace molto, perché è molto vicina a quello che io stesso considero essere  l’emozione della vergogna.
L’emozione è considerata uno stato  psicofisiologico che assumiamo allorchè uno stimolo esterno ci pone una condizione nuova  alla quale dobbiamo adeguarci.
La vergogna è un emozione, lo è in senso negativo,e la proviamo quando riconosciamo di avere commesso un errore, sia in ambito di relazioni interpersonali informali, quindi con risvolti privati, sia nell’ambito delle relazioni formali o di eventuali mansioni sociali alle quali siamo chiamati a rispondere, quindi con risvolti pubblici.

domenica 16 giugno 2013

La luce del sole è il miglior disinfettante, anche nella terra di nessuno.



La luce del sole è il miglior disinfettante, diceva qualcuno.
Questo detto è usato in molti contesti, e molto spesso è usato nelle dinamiche relazionali tra governati e governanti nei regimi democratici.
Usato in quel conteso, questo aforisma  vuole significare che la democrazia si nutre di trasparenza e informazione, che non sono consentiti coni d’ombra al riparo dei quali i governanti possano occultare dati importanti per la partecipazione consapevole dei cittadini alla vita della nazione e per le loro scelte politiche.
E’ comunque ormai universalmente accettato, dai cittadini di ogni nazione democratica, che alcune informazioni possano restare segrete o comunque nella disponibilità solo di pochi, evento giustificato da questioni di sicurezza nazionale, di rapporti con gli altri governi o anche di interessi economici strategici per i Paesi.
Oggi comunque pare che molti segreti importanti siano diventati i classici segreti di Pulcinella, perché nella disponibilità di molti direi addirittura di troppi, e soprattutto nella disponibilità di semplici impiegati dei vari servizi segreti. Il modo stesso di raccogliere informazioni, di condividerle e di archiviarle attraverso le reti create dalle nuove tecnologie, rende vulnerabile e accessibile l’intero sistema. Se questo inarrestabile nuovo corso sia positivo per la vita democratica delle Nazioni e per la vita dei cittadini è ancora da scoprire, per intanto sappiamo che siamo di fronte ad una rivoluzione.