lunedì 11 giugno 2012

Vaticano: è ora di cambiare.

Leggendo i giornali di questi giorni sugli scandali, le guerre interne di potere e le inchieste giudiziarie che stanno sconvolgendo la Chiesa, o per meglio dire il Vaticano, mi chiedo cosa hanno ormai in comune alcuni (forse troppi) alti prelati con gli insegnamenti di Gesù Cristo.



Organizzazione religiose, tipo  l’Opus Dei ed altre, che da troppo tempo vengono coinvolte in affari non sempre trasparenti e che si muovono come vere e proprie lobbies di potere; lo IOR (acronimo che sta per Istituto delle Opere Religiose), che invece e` una banca nella quale transitano soldi di dubbia provenienza, nella quale ci sono conti correnti, intestati a preti e suore che sono solo dei prestanome di imprenditori, faccendieri, uomini politici, e adesso pare anche  di mafiosi del calibro di Matteo Messina Denaro.

Già in passato la banca IOR e` stata oggetto di diversi scandali, tanto da essere ancora oggi inserita nella Black List dell`OCSE, per via della mancanza di trasparenza nella gestione dei flussi monetari e la riluttanza a fornire informazione sulle operazioni bancarie e sui correntisti.

Una banca che fa capo al Vaticano e quindi al Papa, che si chiama “Istituto delle Opere Religiose” è classificata peggio di tante altre banche (normali) che invece operano con più onestà e trasparenza, lo IOR è anche accusato dalla magistratura Italiana di non rispettare le disposizioni previste dalla Legge 231/2007 sul riciclaggio.

Potrei dilungarmi oltre  su queste tematiche, ma qui non mi interessa parlare delle malefatte della banca o di quelle di questo o quel Cardinale, piuttosto dell`atteggiamento che un Cattolico dovrebbe avere nei confronti della gerarchia ecclesiastica, considerando il discredito causato dall’agire di alcuni alti rappresentanti della Chiesa che ne dirigono l'indirizzo "politico e gli affari".

Mi pare che Gesu` abbia detto agli apostoli “andate e predicate il mio Vangelo”, non ha detto andate ad aprire banche, ad accumulare ricchezze, ad intrattenere relazioni di reciproco favore con politici e altri personaggi importanti. Gesu` Cristo ha cacciato i Farisei dal Tempio, era dalla parte della verità, della trasparenza e dei più deboli, preferiva intrattenere relazioni con il popolo non con i potenti, tutto il contrario dell'indegno spettacolo al quale assistiamo da troppo tempo. Io immagino che Gesu` Cristo alcuni di questi Cardinali li avrebbe presi a sberle.

Prelati che sono più interessati a riempire le casse del Vaticano di soldi, che le chiese di fedeli la Domenica. A fronte di tutto ciò i cattolici, continuano a tollerare e a non far sentire la loro voce nei modi a loro possibili.

Continua a valere per i cattolici quel modo di pensare che li porta a dire “ io in Chiesa ci vado per Dio non per il prete; oppure “ io ascolto quello che  il Prete dice ma non faccio quello che fa", e cose di questo tipo, che oltre ad essere oggettivamente abbastanza illogiche, direi quasi stupide, hanno il sapore di provenire da coscienze pelose  che assolvono per essere assolti.

Non è possibile separare le azioni dalle parole, chi rappresenta la Chiesa deve essere credibile. Nella vita di tutti i giorni, tutti noi pretendiamo da chi ha responsabilità sociali credibilità assoluta, perché questo non deve valere per i vertici della Chiesa?
I prelati che discreditano la Chiesa con le loro azioni, mancano rispetto verso tutti i cattolici, ma anche e soprattutto, verso quelle migliaia di preti veri che in ogni angolo del mondo svolgono la loro missione nel sacrificio e nel silenzio, senza banche, senza soldi, senza gloria e senza potere. Veri apostoli della religione cristiana.

 La Chiesa è, a mio giudizio, difficilmente riformabile, troppe sono le incrostazioni stratificatesi nei secoli che forse non possono più essere rimosse, troppe le verità inconfessabili da tenere nascoste, pena il crollo di un sistema di potere distante anni luce dai valori cristiani. Credo però che per i cattolici sia doveroso avere più coraggio e  fare sentire la loro distanza e la loro contrarietà da questo modo di fare Chiesa, che  ormai nulla ha più di religioso, chiedendo che vengano fatte le necessarie riforme per ridare alla Chiesa onore e credibilità,  e per evitarne la deriva.


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