domenica 24 febbraio 2013

Stelle sulla terra.



La scorsa settimana, nell’ambito di un percorso formativo per i docenti della primaria e dell’infanzia dell’Istituto Comprensivo di Ciminna, abbiamo assistito alla proiezione del film “Stelle sulla terra”, che in maniera semplice ed essenziale narra le vicende di un bambino dislessico che affronta la sfida della scuola.
Un film che non avevo ancora avuto la fortuna di vedere e che consiglio a tutti, perché oltre ad essere interessantissimo, è anche bello e piacevole da seguire.
Stelle sulla terra è un "MUST" sia  per i docenti che per i genitori, è un film per pensare assieme.
Ishaan è un bambino speciale, che inizia il suo percorso scolastico entrando in contatto con un mondo che non è adeguatamente attrezzato per prendere in carico la sfida che la sua condizione speciale propone, un mondo ingessato e ammuffito, incapace di mettersi in discussione.

In quel mondo il bambino rischia di concludere la sua esistenza sociale ancor prima di iniziarla. Viene bollato come uno stupido somaro.
La scuola che lo deve accogliere capire e proiettare nella vita, invece diventa lo strumento tragico per perderlo, per sconfiggerlo e  per relegarlo nella categoria dei non normali, nella categoria di quelli che sono giudicati  già in partenza come coloro che non ce la possono fare, nella vastissima e variopinta categoria degli inadeguati e dei diversi.
Il film è capace di emozionare e di trasmettere una serie di messaggi e di spunti per riflettere sia ai docenti che ai genitori, su come la scuola e la società nel suo complesso siano incapaci di accettare le sfide della diversità, sul pericolo che le principali agenzie educative possono rappresentare quando non sono culturalmente aperte e attrezzate.
La società tende ad accettare, ad inglobare a dare un posto preciso a tutto quello che nel sentire generale può essere fatto rientrare sotto la categoria della normalità e tende ad escludere, ad emarginare ed infine a perdere gli individui che pongono sfide speciali o più semplicemente che immaginano per loro traguardi e percorsi di vita  diversi.
Gli argomenti di riflessione proposti dal film sono ancora oggi purtroppo molto attuali.
Chi non è “normale” viene catalogato e archiviato sotto la voce di uno dei mille stereotipi che nel tempo l’uomo ha appositamente creato per relegarvi chi pensa, dice e fa cose diverse, o chi ha abilità diverse.
La scuola rappresentata in questo film è uno spaccato di questo sistema.
Un sistema che il film dipinge in maniera coraggiosa, senza fronzoli e senza girare attorno al problema. 
I docenti “normali” vengono quasi ridicolizzati, la figura del padre padrone rappresenta lo stereotipo di quelle famiglie che pretendono di avere dai loro  figli solo il successo, magari come tardiva e inutile rivincita per ripagarsi di frustrazioni e di loro insuccessi personali passati e presenti.
Tutto sembra organizzato per ignorare le istanze speciali che la condizione di Ishaan avanza, e il bambino sembra destinato ad una inesorabile sconfitta senza appello.
Invece Ishaan si salva: attenzione non è il sistema che lo salva, non è la società che lo capisce e lo prende in carico, ma una persona speciale che riesce a guardare oltre, che lo aiuta e lo tira fuori dal guscio che il bambino aveva costruito attorno a se per ripararsi dal bigottume di chi non lo accettava. Questa persona speciale lo tira fuori dal mondo fantastico nel quale il bambino si era rifugiato per proteggersi dall’invadenza perniciosa, interessata e stupida degli adulti.
Adulti che non lo guardano per quello che è ma per quello che secondo loro dovrebbe essere.
Ishaan si salva per caso perchè per sua grande fortuna nella scuola dove si trova un giorno arriva un maestro speciale: un supplente che oltre ad essere un maestro e anche un artista, nel senso alto del termine, cioè è un artista in umanità, che mette questa sua sensibilità al servizio del suo pensare e del suo agire. Il maestro si chiama Nikumbh.
E’ questo maestro che salva Ishaan.

“Sulla nostra Terra sono spuntate piccole stelle che con la loro luce hanno illuminato il mondo perché sono riuscite a farci guardare le cose con i loro occhi. Pensavano in maniera diversa e le persone vicine non le accettavano e le hanno ostacolate. Ma loro ne sono uscite vincenti , al punto che il mondo è rimasto a bocca aperta ”.

Queste intense parole del giovane maestro Nikumbh racchiudono il senso di tutto il film.
E’ questo maestro che prende Ishaan per le mani e lo tira fuori dal tunnel buio nel quale appositamente il bambino si era rifugiato. Il maestro lo tira fuori da quel mondo buio e solitario, gli restituisce il rispetto e l’autostima, gli fa sentire il suo amore.
Il maestro indica ad Ishaan la via giusta, riesce a rimetterlo al mondo, a restituirgli  intatta la sua chance di essere persona e di essere individuo. 

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