La scorsa settimana, nell’ambito
di un percorso formativo per i docenti della primaria e dell’infanzia
dell’Istituto Comprensivo di Ciminna, abbiamo assistito alla proiezione del
film “Stelle sulla terra”, che in maniera semplice ed essenziale narra le vicende
di un bambino dislessico che affronta la sfida della scuola.
Un film che non avevo ancora avuto la fortuna di vedere e che consiglio a tutti, perché oltre ad essere interessantissimo, è anche bello e piacevole da seguire.
Stelle sulla terra è un "MUST" sia per i docenti che per i genitori, è un film per pensare assieme.
Stelle sulla terra è un "MUST" sia per i docenti che per i genitori, è un film per pensare assieme.
Ishaan è un bambino speciale, che
inizia il suo percorso scolastico entrando in contatto con un mondo che non è
adeguatamente attrezzato per prendere in carico la sfida che la sua condizione
speciale propone, un mondo ingessato e ammuffito, incapace di mettersi in
discussione.
In quel mondo il bambino rischia
di concludere la sua esistenza sociale ancor prima di iniziarla. Viene bollato
come uno stupido somaro.
La scuola che lo deve accogliere
capire e proiettare nella vita, invece diventa lo strumento tragico per perderlo, per sconfiggerlo e per relegarlo nella categoria dei non normali,
nella categoria di quelli che sono
giudicati già in partenza come coloro
che non ce la possono fare, nella vastissima e variopinta categoria degli
inadeguati e dei diversi.
Il film è capace di emozionare e
di trasmettere una serie di messaggi e di spunti per riflettere sia ai docenti
che ai genitori, su come la scuola e la società nel suo complesso siano
incapaci di accettare le sfide della diversità, sul pericolo che le principali agenzie educative possono rappresentare quando non sono culturalmente aperte e attrezzate.
La società tende ad accettare, ad
inglobare a dare un posto preciso a tutto quello che nel sentire generale può
essere fatto rientrare sotto la categoria della normalità e tende ad escludere, ad emarginare ed infine a perdere gli individui che pongono sfide speciali o più
semplicemente che immaginano per loro traguardi e percorsi di vita diversi.
Gli argomenti di riflessione proposti
dal film sono ancora oggi purtroppo molto attuali.
Chi non è “normale” viene
catalogato e archiviato sotto la voce di uno dei mille stereotipi che nel tempo
l’uomo ha appositamente creato per relegarvi chi pensa, dice e fa cose diverse, o chi
ha abilità diverse.
La scuola rappresentata in questo
film è uno spaccato di questo sistema.
Un sistema che il film dipinge in maniera coraggiosa,
senza fronzoli e senza girare attorno al problema.
I docenti “normali” vengono
quasi ridicolizzati, la figura del padre padrone rappresenta lo stereotipo di
quelle famiglie che pretendono di avere dai loro
figli solo il successo, magari come tardiva e inutile rivincita per
ripagarsi di frustrazioni e di loro insuccessi personali passati e presenti.
Tutto sembra organizzato per ignorare le istanze speciali che la condizione di Ishaan avanza, e il bambino sembra destinato ad una inesorabile sconfitta senza appello.
Tutto sembra organizzato per ignorare le istanze speciali che la condizione di Ishaan avanza, e il bambino sembra destinato ad una inesorabile sconfitta senza appello.
Invece Ishaan si salva: attenzione non è il sistema che lo salva, non è la società che lo capisce e lo prende in carico, ma una persona speciale che riesce a guardare oltre, che lo aiuta e lo tira
fuori dal guscio che il bambino aveva costruito attorno a se per ripararsi dal bigottume di chi non lo accettava. Questa persona speciale lo tira fuori dal
mondo fantastico nel quale il bambino si era rifugiato per proteggersi
dall’invadenza perniciosa, interessata e stupida degli adulti.
Adulti che non lo guardano per
quello che è ma per quello che secondo loro dovrebbe essere.
Ishaan si salva per caso perchè per sua grande fortuna nella scuola dove
si trova un giorno arriva un maestro speciale: un supplente che oltre ad essere un maestro
e anche un artista, nel senso alto del termine, cioè è un artista in umanità, che
mette questa sua sensibilità al servizio del suo pensare e del suo agire. Il
maestro si chiama Nikumbh.
E’ questo maestro che salva
Ishaan.
“Sulla nostra Terra sono spuntate piccole stelle che con la loro luce
hanno illuminato il mondo perché sono riuscite a farci guardare le cose con i
loro occhi. Pensavano in maniera diversa e le persone vicine non le accettavano
e le hanno ostacolate. Ma loro ne sono uscite vincenti , al punto che il mondo
è rimasto a bocca aperta ”.
Queste intense parole del giovane
maestro Nikumbh racchiudono il senso di tutto il film.
E’ questo maestro che prende
Ishaan per le mani e lo tira fuori dal tunnel buio nel quale appositamente il
bambino si era rifugiato. Il maestro lo tira fuori da quel mondo buio e
solitario, gli restituisce il rispetto e l’autostima, gli fa sentire il suo
amore.
Il maestro indica ad Ishaan la via giusta, riesce a rimetterlo al mondo, a restituirgli intatta la sua chance di essere persona e di
essere individuo.
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