«Hai ragione, è vero: qui si sente che qualcosa sta per finire,
ed è bello …Da noi [in Sicilia] non finisce niente, non finisce mai
niente….» conferma, camminando per le vie di Parigi, Don Antonio.
Divertente romanzo di Sciascia, ispirato al più famoso Candido di Voltaire e pubblicato da Einaudi nel 1977, narra le vicende e la formazione di Candido Munafò, nato in Sicilia sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale, abbandonato in tenera età dalla madre Maria Grazia, che gli preferisce la compagnia del nuovo marito americano, Hamlet, ufficiale delle truppe alleate, chiamato dalla consorte confidenzialmente e comicamente Amleto.
Il bambino rimane inoltre presto orfano di padre, il ricco e rispettato avvocato Francesco Maria Munafò, che finisce col suicidarsi quando il figlio rivela ad un compagnuccio di scuola il segreto su un cliente, responsabile di un delitto di mafia .
Candido passa allora sotto la tutela del nonno materno, il generale Arturo Cressi, che, nelle migliori tradizioni italiche di opportunismo voltagabbana, dopo essere stato fascista convinto, si fa eleggere deputato nelle file della Democrazia Cristiana, tanto è la stessa cosa.
Il generale, messo a disagio dall'innocenza e dall'impertinenza di Candido, lo assegna alle cure della governante Concetta, una donna molto semplice, mentre l'educazione spirituale viene affidata a don Antonio, un prete moderno che non rinuncia mai a pensare con la propria testa a dispetto di qualsivoglia gerarchia.
Seguono una serie di vicissitudini, dove l'integrità morale e l'amore di verità del prete e di Candido li porteranno a scontrarsi con il generale, la Chiesa, il Partito Comunista, i parenti, i giudici. Il prete si spreterà e Candido verrà interdetto, perdendo tutti i suoi beni.
Divertente romanzo di Sciascia, ispirato al più famoso Candido di Voltaire e pubblicato da Einaudi nel 1977, narra le vicende e la formazione di Candido Munafò, nato in Sicilia sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale, abbandonato in tenera età dalla madre Maria Grazia, che gli preferisce la compagnia del nuovo marito americano, Hamlet, ufficiale delle truppe alleate, chiamato dalla consorte confidenzialmente e comicamente Amleto.
Il bambino rimane inoltre presto orfano di padre, il ricco e rispettato avvocato Francesco Maria Munafò, che finisce col suicidarsi quando il figlio rivela ad un compagnuccio di scuola il segreto su un cliente, responsabile di un delitto di mafia .
Candido passa allora sotto la tutela del nonno materno, il generale Arturo Cressi, che, nelle migliori tradizioni italiche di opportunismo voltagabbana, dopo essere stato fascista convinto, si fa eleggere deputato nelle file della Democrazia Cristiana, tanto è la stessa cosa.
Il generale, messo a disagio dall'innocenza e dall'impertinenza di Candido, lo assegna alle cure della governante Concetta, una donna molto semplice, mentre l'educazione spirituale viene affidata a don Antonio, un prete moderno che non rinuncia mai a pensare con la propria testa a dispetto di qualsivoglia gerarchia.
Seguono una serie di vicissitudini, dove l'integrità morale e l'amore di verità del prete e di Candido li porteranno a scontrarsi con il generale, la Chiesa, il Partito Comunista, i parenti, i giudici. Il prete si spreterà e Candido verrà interdetto, perdendo tutti i suoi beni.