sabato 7 dicembre 2013

Il meglio del meglio di Roccamalata.



Roccamalata: campione di libertà.
Libertà, aria pura, favori a go go per gli amici e poche regole, tutte da applicare agli avversari e a chi vuole tutelare la postura naturale della propria colonna vertebrale. 
Questà è Roccamalata.
Percorrendo all’indietro nel tempo le mirabolanti imprese dell’Ayatollah supremo di Roccamalata e dei suoi imam di fiducia, che lo affiancano nelle celebrazioni socio/liturgiche, non possiamo non rimanere ammirati.
L’Ayatollah e gli imam della politica locale ultimamente apparivano stanchi e privi di quella verve che nei primi mesi aveva fatto ben sperare, tutti coloro che erano andati a confessarsi presso le loro moschee prima della corsa per il posto di Ayatollah supremo. 
Ma ogni tanto i nostri campioni si svegliano e ci sorprendono.

Registriamo che un paio di loro si sono inabissati e resuscitano guardinghi dalla sabbia, solo per manifestare in sagre paesane organizzate da associazioni appartenenti al cartello de “mancia ru to mancia e du so saziatinni”. Altri invece si mostrano più vivi e tirano fuori la testolina con più frequenza e producono idee stellari.
Ad esempio il felix rampante, che da venti anni “addatta”  alle “minne” generose di Roccamalata, ultimamente ha messo fuori gli artigli.
Certo non è tipo che graffia perché d’indole mite e generosa, ma nel suo piccolo quando perde le staffe, se pur nessuno mettere in dubbio la sua bontò d'animo ( tant'è non perde mai una liturgia domenicale), riesce a fare anche lui la sua sporca figura.
Si lui è buono e generoso sempre, ma lo è soprattutto  nei confronti di chi la durante la sua vita passata come Ayatollah supremo della moschea di Roccamalata, prima gli aveva scatenato l’inferno contro e poi lo ha difeso a spada tratta contro gli attacchi degli infedeli, in cambio di un qualche boccone da pasteggiare con il metro in mano dentro il perimetro sacro di quelle istituzioni che producono cultura, nelle quali dovrebbe essere loro interdetto perfino l’ingresso.
Diciamo che è generoso verso quelli della loggia massonica locale opportunamente denominata   “scircamu scecchi morti pi livarici i ferri”, alla quale egli stesso appartiene.
Di recente il felix ha ripreso in  mano la situazione mensa della scuola dell’infanzia, sconfessando un importante dirigente della moschea, il quale flagellandosi in pubblico, faceva il mea culpa per come aveva gestito il sistema lo scorso anno e chiedeva al felix nostrano che quest’anno si adottasse un metodo diverso. 
Niente di niente il felix è stato irremovibile, non lo smuovono nemmeno le cannonate quando decide e quindi si farà come dice lui.
Quale saranno le conseguenze? Il prossimo anno scolastico, tre insegnanti e forse qualche collaboratore, dovranno traslocare da Roccamalata verso altri lidi, perché le persone si sono rotte le scatole di essere trattate come dei cretini e metteranno loro stessi fine a questa tragicommedia Roccamalatese dove lo stesso piatto è venduto ai loro figli a due prezzi differenti.
Certo dobbiamo a rigor di verità che a Roccamalata, durante questo periodo, l'ayatollah ha pagato qualche rimborso elettorale di elevato significato storico/culturale e se qualcuno li criticava, scatenavano i loro accoliti per denigrare coloro i quali  avevano osato alzare il dito e proferire critiche.
Alcuni di questi loro paggetti e cortigiani adesso ti guardano con sdegno e non ti rivolgono più il loro prezioso saluto. Per fortuna i critici infedeli, avevano fiutato l’aria e pertanto si erano forniti con previdenza e per tempo, di una batteria di bottoni neri (quelli per il lutto) e per ognuno di questi paggetti, che non gli abbaiano più per strada ne indossano uno.
A Roccamalata si sono elevate tutte le tasse senza dare un minimo di spiegazione credibile e senza che i servizi siano stati migliorati.
La libertà assoluta furoi dalle regole è il pilastro del credere a Roccamalata, dove l’ayatollah supremo può permettersi di dire in pubblico, che non applica le sanzioni previste per il mancato rispetto dei contratti perché è in buoni rapporti con il titolare delle ditte contraenti.
A Roccamalata si possono fare bandi per assumere gente di notte e notte, tanto per non creare troppa confusione e fare partecipare solo fedeli praticanti e osannanti.
A Roccamalata capita che il consiglio approva regolamenti e deliberazioni, che poi il presidente, (le petit ayatollah) pur avendoli lui stesso votati, non applica.
A Roccamalata capita che si delibera l'incarico di predisporre il piano rifiuti, da affidare all’Università del capuluogo, il quale piano nella delibera di Consiglio Comunale costa  1.800 euro, in quella della giunta costa 2.500 euro e infine in quella del comune capofila, il costo arriva circa a 14.000, insomma tutto flessibile, tanto i soliti minchia pagheranno tutto.
Questo si vive a Rocca: in un delirio di libertà si affermano  la sublimazione dell’approssimazione e l’apoteosi dell’incompetenza.
Siamo in un paesello dove succedono queste amenità, dove tutto è aleatorio e approssimativo, dove si aumentano le tasse perché si dice stiamo fallendo e poi si scopre che invece le cose stanno proprio diversamente. D’altronde la politica costa e i rimborsi elettorali vanno onorati.
Unica nota positiva (ma prima dobbiamo verificare) l’abbassamento della tariffa Tarsu, che era aumentata lo scorso anno del 78% e adesso è scesa un pochino, e anche se il saldo è sempre molto negativo per le tasche dei Rocchesi, ci viene da dire che forse il vecchio Imam comunista si è ricordato che anche lui appartiene al popolo.

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