Leggendo i giornali di questi giorni
sugli scandali, le guerre interne di potere e le inchieste giudiziarie che stanno sconvolgendo la Chiesa, o
per meglio dire il Vaticano, mi chiedo cosa hanno ormai in comune alcuni
(forse troppi) alti prelati con gli insegnamenti di Gesù Cristo.
Organizzazione religiose, tipo l’Opus Dei ed altre, che da troppo tempo vengono coinvolte in affari non sempre trasparenti e che si muovono come vere e proprie lobbies di potere; lo IOR (acronimo che sta per Istituto delle Opere Religiose), che invece e` una banca nella quale transitano soldi di dubbia provenienza, nella quale ci sono conti correnti, intestati a preti e suore che sono solo dei prestanome di imprenditori, faccendieri, uomini politici, e adesso pare anche di mafiosi del calibro di Matteo Messina Denaro.
Già in passato la banca IOR e` stata
oggetto di diversi scandali, tanto da essere ancora oggi inserita nella Black
List dell`OCSE, per via della mancanza di trasparenza nella gestione dei flussi
monetari e la riluttanza a fornire informazione sulle operazioni bancarie e sui correntisti.
Una banca che fa capo al Vaticano e quindi al Papa, che si chiama “Istituto delle
Opere Religiose” è classificata peggio di tante altre banche (normali) che
invece operano con più onestà e trasparenza, lo IOR è anche accusato dalla
magistratura Italiana di non rispettare le disposizioni previste dalla Legge
231/2007 sul riciclaggio.
Potrei dilungarmi oltre su queste tematiche, ma qui non mi
interessa parlare delle malefatte della banca o di quelle di questo o quel
Cardinale, piuttosto dell`atteggiamento che un Cattolico dovrebbe avere nei
confronti della gerarchia ecclesiastica, considerando il discredito causato dall’agire
di alcuni alti rappresentanti della Chiesa che ne dirigono l'indirizzo "politico e gli affari".
Mi pare che Gesu` abbia detto agli
apostoli “andate e predicate il mio Vangelo”, non ha detto andate ad aprire
banche, ad accumulare ricchezze, ad intrattenere relazioni di reciproco favore con politici e altri personaggi importanti. Gesu` Cristo ha cacciato i Farisei dal
Tempio, era dalla parte della verità, della trasparenza e dei più deboli,
preferiva intrattenere relazioni con il popolo non con i potenti, tutto il
contrario dell'indegno spettacolo al quale assistiamo da troppo tempo. Io immagino che Gesu`
Cristo alcuni di questi Cardinali li avrebbe presi a sberle.
Prelati che sono più interessati a
riempire le casse del Vaticano di soldi, che le chiese di fedeli la Domenica. A
fronte di tutto ciò i cattolici, continuano a tollerare e a non far sentire la
loro voce nei modi a loro possibili.
Continua a valere per i cattolici quel
modo di pensare che li porta a dire “ io in Chiesa ci vado per Dio non per il
prete; oppure “ io ascolto quello che il
Prete dice ma non faccio quello che fa", e cose di questo tipo, che oltre ad
essere oggettivamente abbastanza illogiche, direi quasi stupide, hanno il
sapore di provenire da coscienze pelose che assolvono per essere assolti.
Non è possibile separare le azioni
dalle parole, chi rappresenta la Chiesa deve essere credibile. Nella vita di
tutti i giorni, tutti noi pretendiamo da chi ha responsabilità sociali
credibilità assoluta, perché questo non deve valere per i vertici della Chiesa?
I prelati che discreditano la Chiesa
con le loro azioni, mancano rispetto verso tutti i cattolici, ma anche e soprattutto, verso quelle
migliaia di preti veri che in ogni angolo del mondo svolgono la loro missione
nel sacrificio e nel silenzio, senza banche, senza soldi, senza gloria e senza potere. Veri apostoli della religione cristiana.
La
Chiesa è, a mio giudizio, difficilmente riformabile, troppe sono le
incrostazioni stratificatesi nei secoli che forse non possono più essere rimosse, troppe le
verità inconfessabili da tenere nascoste, pena il crollo di un sistema di
potere distante anni luce dai valori cristiani. Credo però che per i cattolici
sia doveroso avere più coraggio e fare
sentire la loro distanza e la loro
contrarietà da questo modo di fare Chiesa, che ormai nulla ha più di
religioso, chiedendo che vengano fatte le necessarie riforme per ridare alla
Chiesa onore e credibilità, e per
evitarne la deriva.
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