martedì 31 luglio 2012

Ciminna: siamo benestanti o mendicanti? Ovvero quando i politici non si curano di apparire ridicoli.

Stiamo attraversando una difficilissima congiuntura economica, questo è un dato di fatto ineluttabile.
Gli italiani sembrano sospesi tra speranza e rassegnazione, tra rabbia e disillusione.
Nella nostra Sicilia le cose vanno ancora peggio del resto d’Italia, vedi il caso Fiat di Termini o il grosso dilemma dei 22.000 precari.


Abbiamo, da un pò di tempo un governo che sta massacrando la classe media, con tasse e tagli allo stato sociale e alle pensioni.
A giorni alterni qualcuno ci dice che si intravede la luce in fondo al tunnel, ma per la classe media continua ad essere notte fonda.

Va detto che è notte fonda non per tutti ma solo per la cosiddetta classe media, infatti le statistiche ci dicono che diminuiscono gli acquisti di beni di prima necessità (per intenderci gli italiani tagliano anche sul cibo) e aumentano gli acquisti di beni di lusso; segno che per qualcuno non è mai stata notte, segno che qualcuno nel tunnel non c’è mai entrato e continua ad arricchirsi, mi riferisco ai politici, ai boiardi di Stato e al grigio mondo che ruota attorno alla spesa pubblica legata alla politica.
La politica ancora non ha tagliato le sue elefantiache spese e continua a sperperare risorse pubbliche anche in questo duro periodo di forte crisi economica.

Questo fa rabbia, fa molta rabbia diciamo che questi dati statistici fanno montare sempre più l’indignazione popolare, gli italiani sono un popolo con tanta  direi troppa pazienza, un popolo che sa fare sacrifici e aspettare.
Gli italiani, però non amano essere presi per i fondelli e se sono presi per i fondelli perdono la pazienza e reagiscono.

A Ciminna girano voci di una probabile presa per il c..o mastodontica, che i vertici della classe politica locale si accingono a realizzare  nei confronti della cittadinanza.
Infatti pare stia accadendo che ci siamo  addormentati benestanti e ci stiamo svegliando  barboni se non mendicanti.
Perché dico questo? Brevemente e senza giri di parole cerco di spiegarmi.

Durante la campagna elettorale il sindaco uscente Giuseppe Leone (attuale assessore comunale della giunta Catalano), parlando dei conti del comune diceva che la sua amministrazione lasciava le casse del comune in ottima salute e strabordanti di euro, pare che ci fossero oltre 500.000 euro di avanzo di amministrazione.
Oggi scopriamo (se queste voci verranno confermate) che le cose non stanno esattamente in questo modo, anzi le cose stanno esattamente al contrario, pare infatti che la giunta comunale, assessore al bilancio in testa, abbia intenzione  di varare un maxi aumento di tasse, per rientrare nei parametri del patto di stabilità. Pare infatti che allo scopo, dalle casse del comune manchino circa 300.000€.

In particolare si tratta di un ipotetico aumento di circa il 90% del canone acqua, che passerebbe dagli attuali 40€ l’anno a 70€ l’anno, e di un aumento del 40 della TARSU.
Se queste voci fossero vere, allora siamo in presenza di una situazione politica per molti versi ridicola e paradossale.

Una prima considerazione va fatta sulla figura dell’assessore al bilancio, che  a Ciminna è anche rappresentante cittadino  della CIGL, al quale voglio ricordare che il sindacato che lui rappresenta a Ciminna, si appresta ad uno sciopero generale contro la politica delle tasse e dei tagli, e che è sempre stato dalla parte dei lavoratori, quindi se egli si rendesse  protagonista in qualità di assessore al bilancio, di un tale abnorme aumento della pressione fiscale dovrebbe almeno per pura coerenza dimettersi dal sindacato.

Al sindaco attuale va ricordato che nella sua giunta è presente il Dottore Leone, che in qualità di sindaco uscente, candidatosi sotto il vessillo del capo della lista che gli si era opposta per tutti i 5 anni del suo mandato, vantava continuità amministrativa e parlava di casse comunali in ottima salute.
Credo che se le cose non stanno così, cioè se nelle casse del comune non c’è una avanzo ma un disavanzo di 300.000€, allora il sindaco Vito Catalano dovrebbe licenziare l’assessore Leone, perché in questo caso l’ex sindaco è responsabile di non avere detto il vero ai ciminnesi  durante la campagna elettorale.

Infine un appello ai consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione: io credo che in questo momento sarebbe immorale aumentare le tasse nel modo che mi è stato riferito e che ho teste descritto.
Mi parrebbe assai più corretto e morale, ricercare i fondi per rientrare nel patto di stabilità non nelle tasche della gente, ma nelle spese eliminabili del bilancio comunale e nella riduzione delle indennità percepite dagli amministratori comunali.
I margini per recuperare almeno una bella parte dei fondi ci sono senza dubbio.

Ricordo ai consiglieri comunali, che molte sono le famiglie che non potrebbero sopportare un ulteriore aumento della pressione fiscale perché già i loro bilanci sono in profondo rosso, si ricordino i consiglieri comunali che a dicembre i ciminnesi dovranno pagare la seconda rata dell’IMU; si ricordino i consiglieri che se verranno prelevati forzosamente dalle tasche dei ciminnesi 300.000€, questi soldi verranno a mancare dal giro economico locale e la gente spenderà di meno, deprimendo la già depressa economia della nostra comunità.

Si ricordino i consiglieri comunali che sono stati eletti per il progresso della comunità tutta e non per il vantaggio di pochi.
Di certo Ciminna ha gli occhi aperti e saprà premiare chi si distingue per una politica giusta, per una politica equa, per una politica trasparente.


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