Stiamo attraversando una
difficilissima congiuntura economica, questo è un dato di fatto ineluttabile.
Gli italiani sembrano sospesi tra
speranza e rassegnazione, tra rabbia e disillusione.
Nella nostra Sicilia le cose
vanno ancora peggio del resto d’Italia, vedi il caso Fiat di Termini o il
grosso dilemma dei 22.000 precari.
Abbiamo, da un pò di tempo un
governo che sta massacrando la classe media, con tasse e tagli allo stato
sociale e alle pensioni.
A giorni alterni qualcuno ci dice
che si intravede la luce in fondo al tunnel, ma per la classe media continua ad
essere notte fonda.
Va detto che è notte fonda non
per tutti ma solo per la cosiddetta classe media, infatti le statistiche ci
dicono che diminuiscono gli acquisti di beni di prima necessità (per intenderci
gli italiani tagliano anche sul cibo) e aumentano gli acquisti di beni di
lusso; segno che per qualcuno non è mai stata notte, segno che qualcuno nel
tunnel non c’è mai entrato e continua ad arricchirsi, mi riferisco ai politici,
ai boiardi di Stato e al grigio mondo che ruota attorno alla spesa pubblica
legata alla politica.
La politica ancora non ha
tagliato le sue elefantiache spese e continua a sperperare risorse pubbliche
anche in questo duro periodo di forte crisi economica.
Questo fa rabbia, fa molta rabbia
diciamo che questi dati statistici fanno montare sempre più l’indignazione
popolare, gli italiani sono un popolo con tanta
direi troppa pazienza, un popolo che sa fare sacrifici e aspettare.
Gli italiani, però non amano
essere presi per i fondelli e se sono presi per i fondelli perdono la pazienza
e reagiscono.
A Ciminna girano voci di una
probabile presa per il c..o mastodontica, che i vertici della classe politica
locale si accingono a realizzare nei
confronti della cittadinanza.
Infatti pare stia accadendo che
ci siamo addormentati benestanti e ci
stiamo svegliando barboni se non mendicanti.
Perché dico questo? Brevemente e
senza giri di parole cerco di spiegarmi.
Durante la campagna elettorale il
sindaco uscente Giuseppe Leone (attuale assessore comunale della giunta
Catalano), parlando dei conti del comune diceva che la sua amministrazione
lasciava le casse del comune in ottima salute e strabordanti di euro, pare che
ci fossero oltre 500.000 euro di avanzo di amministrazione.
Oggi scopriamo (se queste voci
verranno confermate) che le cose non stanno esattamente in questo modo, anzi le
cose stanno esattamente al contrario, pare infatti che la giunta comunale,
assessore al bilancio in testa, abbia intenzione di varare un maxi aumento di tasse, per
rientrare nei parametri del patto di stabilità. Pare infatti che allo scopo, dalle
casse del comune manchino circa 300.000€.
In particolare si tratta di un
ipotetico aumento di circa il 90% del canone acqua, che passerebbe dagli
attuali 40€ l’anno a 70€ l’anno, e di un aumento del 40 della TARSU.
Se queste voci fossero vere,
allora siamo in presenza di una situazione politica per molti versi ridicola e
paradossale.
Una prima considerazione va fatta
sulla figura dell’assessore al bilancio, che
a Ciminna è anche rappresentante cittadino della CIGL, al quale voglio ricordare che il
sindacato che lui rappresenta a Ciminna, si appresta ad uno sciopero generale
contro la politica delle tasse e dei tagli, e che è sempre stato dalla parte
dei lavoratori, quindi se egli si rendesse protagonista in qualità di assessore al
bilancio, di un tale abnorme aumento della pressione fiscale dovrebbe almeno per
pura coerenza dimettersi dal sindacato.
Al sindaco attuale va ricordato
che nella sua giunta è presente il Dottore Leone, che in qualità di sindaco
uscente, candidatosi sotto il vessillo del capo della lista che gli si era
opposta per tutti i 5 anni del suo mandato, vantava continuità amministrativa e
parlava di casse comunali in ottima salute.
Credo che se le cose non stanno
così, cioè se nelle casse del comune non c’è una avanzo ma un disavanzo di 300.000€,
allora il sindaco Vito Catalano dovrebbe licenziare l’assessore Leone, perché in
questo caso l’ex sindaco è responsabile di non avere detto il vero ai ciminnesi
durante la campagna elettorale.
Infine un appello ai consiglieri
comunali di maggioranza e di opposizione: io credo che in questo momento
sarebbe immorale aumentare le tasse nel modo che mi è stato riferito e che ho
teste descritto.
Mi parrebbe assai più corretto e
morale, ricercare i fondi per rientrare nel patto di stabilità non nelle tasche
della gente, ma nelle spese eliminabili del bilancio comunale e nella riduzione
delle indennità percepite dagli amministratori comunali.
I margini per recuperare almeno
una bella parte dei fondi ci sono senza dubbio.
Ricordo ai consiglieri comunali, che
molte sono le famiglie che non potrebbero sopportare un ulteriore aumento della
pressione fiscale perché già i loro bilanci sono in profondo rosso, si
ricordino i consiglieri comunali che a dicembre i ciminnesi dovranno pagare la
seconda rata dell’IMU; si ricordino i consiglieri che se verranno prelevati
forzosamente dalle tasche dei ciminnesi 300.000€, questi soldi verranno a
mancare dal giro economico locale e la gente spenderà di meno, deprimendo la
già depressa economia della nostra comunità.
Si ricordino i consiglieri
comunali che sono stati eletti per il progresso della comunità tutta e non per
il vantaggio di pochi.
Di certo Ciminna ha gli occhi
aperti e saprà premiare chi si distingue per una politica giusta, per una
politica equa, per una politica trasparente.
Nessun commento:
Posta un commento