mercoledì 31 ottobre 2012

Macelleria "Cetto La Qualunque": nuova apertura, via Dr. Vito Graziano, 2.


Ieri sera in consiglio comunale, l’abbiamo scampata bella, infatti la giunta aveva proposto al consiglio  di aumentare il costo annuale delle lampade votive, da 12 euro annui a 13,20 euro annui.
Solo grazie ai riflessi pronti del vice sindaco abbiamo evitato questa catastrofe, infatti il Sig Nigliaccio, che in giunta aveva votato l’aumento in qualità di vice sindaco, in consiglio comunale, spogliatosi delle altolocate e nobili vestigia di secondo cittadino, e vestendo i panni dell’umile consigliere, ha presentato un emendamento che annullava quello che lui stesso aveva votato in giunta. Conclusione adesso chiunque decida di passare a miglior vita, lo può fare con la massima tranquillità perché i suoi eredi, per la lampada votiva non dovranno pagare 13,20 euro l’anno ma bensì 12 euro, venendo così a risparmiare la bellezza di 1,20 che potranno usare per comprare un caffè e mezzo, o un tarallo o visto l'argomento un cerone.
Meno tonico, invece, ci è parso il vice sindaco, ad emendare gli aumenti del 75% della TARSU, l’aumento del 75% del canone idrico, l’aumento dell’IMU sulle case oltre la prima abitazione e l’istituzione dell’addizionale IRPEF comunale (tassa nuova di zecca per Ciminna, prontamente battezzata con i nome di: “ tassa Catalano & co”).
Tuttavia non ci sentiamo di accusare il vice sindaco di niente, perché giustamente non può fare tutto lui. Al vice sindaco va il nostro convinto ringraziamento per tutto quello che fa e che farà, sia come controllore che come controllato.
Altro motivo di compiacimento, se non addirittura di gioia, ci viene da quanto ci ha riferito l’assessore al bilancio Gino Sarullo, il quale  con atteggiamento gaudente (gli è scappato più di un sorriso mentre parlava) ci ha detto che adesso gli amministratori quando vanno in gita a Napoli pagano il costo della gita di tasca propria, e ci ha anche detto che adesso gli amministratori non hanno più il cellulare comunale, (speriamo non abbiano nemmeno la sim card) e che intendono tagliarsi del 25% l’indennità di funzione.
Degno di notà è stato anche il chiarimento, fatto sempre dall'assessore al bilancio, sulle responsabilità degli spropositati e inauditi aumenti delle tasse che la giunta ha proposto al consiglio di approvare, infatti durante il solito sfogo comunista e contro i comunisti, l'assessore ha addossato la responsabilità degli aumenti al consigliere di minoranza sig. Faraci, responsabile agli occhi dell'assessore di votare  il PD che a sua volta appoggia il governo Monti. Molti di noi sentendo queste parole hanno esclamato: "cazzo finalmente qualcuno coraggioso che parla chiaro, che dice la verità e fa nomi e cognomi, bravo Gino.
Parole sagge quelle dell'assessore al bilancio, ha detto tutte cose vere e inconfutabili, la responsabilità degli aumenti è senz'altro del sig Faraci, e se non è di Faraci è di Bersani che appoggia Monti,.
Mentre se Bersani facesse cadere Monti, come auspicano il sig Gino Sarullo e la Lega Nord, gli impiegati  assunti in esubero al Coinres e i debiti fuori bilancio, si azzererebbero per magia.
Queste parole hanno lasciato in molti il dubbio su quale partito abbia votato l'assessore al bilancio considerato che la Lega non era presente alle elezioni siciliane.
 
Ma riprendiamo a parlare di cose belle, c'è in campo l'ipotesi che la giunta si ridurrà del 25% l'indennità di funzione.
Certo da un amministrazione che ci ha abituati ai grandi numeri, ci saremmo aspettati di più.
Notiamo infatti che quando si tratta di mettere le mani nelle tasche dei ciminnesi, la cifra ricorrente è il 75%, mentre quando si tratta di tagliare i soldi che percepiscono gli amministratori (sempre dalle tasche dei ciminnesi) la cifra si riduce notevolmente ad un miserabile 25%.
Dobbiamo dire per amore di verità che non possiamo muovere nessuna accusa al sindaco e alla giunta, nemmeno in questo caso, in quanto, purtroppo, i nostri amministratori, come la maggior parte dei politici italiani, hanno contratto una strana e incurabile patologia, che non lascia scampo.
Gli studiosi di patologia amministrativa chiamano questa sindrome:“strabismo di Cetto la Qualunque”, (dal nome dell'indimenticabile politico calabrese)
Gli effetti di questa patologia sono disastrosi, infatti essa induce gli ignari amministratori che ne sono affetti a fottersene degli altri e ad essere molto interessati a loro stessi.
Quindi accusare i nostri amministratori di mettere le mani nelle nostre tasche senza darcene spiegazioni, sarebbe da parte nostra un esercizio fine a se stesso e scorretto, perché le loro scelte sono condizionate dalla sindrome i cui effetti ho appena esposto, denominata appunto "strabismo di Cetto La Qualunque".
Fino ad oggi gli scienziati non sono riusciti a trovare una cura efficace per questa sindrome, tuttavia sono in corso esperimenti interessanti, in un laboratorio nei pressi di  Piazza Indipendenza a Palermo, dove si sta sperimentando un nuovo farmaco estratto dal siero dei grilli che pare cominci a dare buoni risultati.
 
 
Altro motivo di soddisfazione, per noi umili cittadini che siamo andati ad assistere alla seduta di consiglio, è stato il piacere di vedere la performance dei consiglieri di maggioranza (capogruppo escluso), che ci hanno dimostrato come con il duro allenamento e la perseveranza, si può riuscire ad alzare la mano in maniera assolutamente sincrona, deliziandoci di una prestazione degna dei migliori atleti di nuoto sincronizzato.
Uno spettacolo perfetto, ad ogni chiamata di voto del presidente, i consiglieri di maggioranza, con lo sguardo sereno e fiero di chi è consapevole del proprio ruolo istituzionale (qualche malalingua diceva che era lo sguardo beato di chi non capisce na mazza) alzavano l’allenato arto superiore destro o sinistro, mostrando chi un dito, chi due, chi addirittura tre.
La cosa che rende ancora più eccezionale l’impresa dei consiglieri e che  ha lasciato i presenti senza fiato, è che queste alzate di mano avvenivano senza proferir verbo, (direbbero i più colti), nel più assoluto mutismo (diciamo noi), e senza nemmeno guardarsi negli occhi fra loro, segno questo di un affiatamento incredibile.

Così ad ogni loro alzata di mano giù aumenti del 75% della TARSU, istituzione dell'IRPEF comunale, aumenti dell’IMU, aumenti del 75% del canone idrico!

Una bellezza!

Non siamo riusciti a capire perché qualcuno tra il pubblico, anziché godersi lo spettacolo d’arte varia dei nostri migliori talenti politici, aveva lo sguardo sofferente e si stringeva le natiche, come a volersi parare da qualche colpo proibito, addirittura qualcuno (fuori) parlava di comprare la vasellina da usare non si capisce a che scopo. Altri chiedevano l'abbassamento del prezzo della birra come contrappasso dell'aumento dell'acqua. Insomma un delirio.
 
Altro fatto degno di nota è la purezza e la semplicità di questa maggioranza, che ieri sera, con il cuore in mano, non ha nascosto ai cittadini che loro sono lì da soli sei mesi e che ancora stanno imparando il duro mestiere dell’amministratore. Le solite malelingue hanno detto  che allora questi consiglieri ieri sera non sapevano quello che stavano votando. Noi diciamo NO! NO! E ancora NO!
Perché ieri sera il voto dei giovani praticanti (per loro stessa ammissione) consiglieri di maggioranza è stato assistito prima dalle minacciose parole dell'assessore al bilancio, che ha minacciato l'apocalisse se non venivano approvati gli aumenti, e dopo da quelle più suadenti, competenti e coraggiose del capo area dell’ufficio tecnico, che ne ha guidato passo passo tutte le scelte, e loro del capoarea si fidano ciecamente.
D’altronde come non fidarsi di chi in consiglio afferma di mettere in atto dei non meglio specificati escamotages amministrativi per il bene del paese e di rischiare così in prima persona?
L’ingenuità bella e pulita dei consiglieri di maggioranza, (escluso il capogruppo), ha toccato poi vette impensabili, sfiornando le sensibili corde emotive dei ciminnesi presenti in consiglio, quando, una di loro ci ha confessato con purezza infantile, che durante la campagna elettorale, nei comizi avevano promesso quantità industriali  di bene di Ciminna, perchè non conoscevano la situazione finanziaria del comune.
Beata ingenuità, come non notare in queste chiare e limpide affermazioni la pulizia del consigliere che le ha proferite, a lei non è mica venuto in mente di chiedere lumi, sulla situazione di cassa  del comune all’ex sindaco Dr Leone, che era candidato nella sua stessa lista e sicuramente non ha nemmeno assistito ai suoi comizi, perché l’ex sindaco ha detto chiaramente che lasciava un comune finanziariamente in ottima salute e con un avanzo di amministrazione di centinaia di migliaia di euro.

Che trauma sarà stato per le giovani consigliere e i giovani consiglieri scoprire che le casse erano vuote e che  c'erano centinaia di migliaia di euro di debiti fuori bilancio.
Che trauma scoprire che un compagno di viaggio politico aveva mentito dal balcone.
Ma loro sono giovani e reattivi e hanno saputo (per nostra fortuna) superare  prontamente il trauma grazie ad una curetta che prevede  una bella pillola al giorno di "minnifuttu", e anche perchè il capo ha spiegato loro che  i ciminnesi hanno il cuore grande e dimenticano subito e che con i loro soldi  riempiranno i buchi trovati. (Sono daccordo su tutto  ma su questo ho qualche piccolo dubbio)

La bontà d’animo di questi consiglieri si appalesa  anche dal fatto che si mantengono l’ex sindaco in giunta senza “pipitari”, sicuramente altra gente al posto loro ne avrebbe chiesto le dimissioni, loro no, loro sono buoni e queste cose non le fanno, anche perché la politica non è il loro campo d’azione preferito, loro sono li per fare del bene sono dei veri e propri missionari. Noi attendiamo ancora fiduciosi di capire verso chi e come si manifesteranno gli effetti di questa questa loro missione, fin'ora abbiamo visto tasse tasse e ancora tasse.
Cavolo che tristezza almeno il Cetto originale non prendeva in giro nessuno e aveva un programma chiaro e condivisibile:"cchiu p... pi tutti" 
 
 
Fuor di satira, ieri sera in consiglio comunale è stata scritta una delle pagine più nere e negative per Ciminna e i ciminnesi, abbiamo assistito al massacro dell’economia di molte famiglie ciminnesi, che già stentano ad arrivare a fine mese.
Gli aumenti sono insostenibili e sono stati tutti  approvati con valenza retroattiva e decorreranno dal primo gennaio 2012.
Massacro perpetrato in nome del nulla, l’amministrazione ha messo le mani nelle tasche di tutti noi in maniera violenta e inaccettabile, senza fare  una analisi seria della situazione finanziaria del comune e senza nessun tentativo di alleggerire gli aumenti con una politica di tagli alle spese .
Ci hanno riempito di bugie perché l’amministrazione fin’ora ha operato in dodicesimi quindi dai capitoli di bilancio hanno potuto spendere solo un dodicesimo del totale, ciò significa che il bilancio del comune per il 2012 è ancora pressoché intatto.
Allora io chiedo agli amministratori: cosa volete fare dei nostri soldi?


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