sabato 20 aprile 2013

PD: FUORI I NOMI DEI TRADITORI O MAI PIU' IL NOSTRO VOTO.


Gli italiani hanno votato chiedendo con forza il cambiamento.
Il parlamento italiano per tutta risposta prova a rieleggere Napolitano, un vegliardo di 88 anni, che è in parlamento da 60 anni, che non ha mai lavorato un giorno in vita sua, un privilegiato per eccellenza, uno che si è scontrato con gli eredi di Borsellino e Falcone, che ha garantito Berlusconi in tutti questi anni, uno che ostacolava Enrico Berlinguer ai tempi del PCI.  E che di recente si è distinto per avere regalato agli italiani il governo più classista della storia d'Italia: il governo Monti.
L'unico comunista che ha stretto la mano a Craxi dopo il suo ultimo discorso in parlamento prima della pioggia monetine davanti al Raphael.
Rieleggiamo il migliorista Napolitano, capo della corrente del PDS che con Chiaromonte e Macaluso portava avanti la politica amendoliana dentro il partito.
I miglioristi erano contro Enrico Berlinguer, lo hanno criticato e contrastato (tranne, forse, il segretario del PCI siciliano Pio La Torre) per le sue le scelte politiche, rimproveravano a Berlinguer l'abbandono della strategia del compromesso storico con la DC.
I miglioristi rimproveravano a Berlinguer  la campagna sulla questione morale, incentrata sulla moralità in politica e contraria specialmente al PSI di Bettino Craxi.
I miglioristi furono certamente interlocutori privilegiati del PSI prima e dopo la sua azione di governo, e Craxi se ne serviva per contrastare l'azione di Berlinguer all'interno del PCI.
Napolitano è uno di loro.
Uno che dopo lo scoppio dello scandalo Tangentopoli, soprattutto nell'area lombarda, manifestò rilevanti perplessità nei confronti della scelta di Occhetto di dare l'appoggio del PDS alle azioni della magistratura, da lui definite come eccessivamente "giustizialiste".
In seguito si capì perché l’ala del PDS, proveniente dalla corrente migliorista del PCI, era ostile alla magistratura milanese e a tangentopoli, infatti gli esponenti milanesi del PDS che furono oggetto di indagine da parte del pool di Mani Pulite, provenivano tutti da quella corrente.
Napolitano preferiva dialogare con i social democratici e i socialisti, piuttosto che con Democrazia Proletaria di Mario Capanna (il mio primo voto), e tutta l’area movimentista della sinistra dell’epoca.
Insomma Napolitano è stato un infiltrato socialista Craxiano dentro il PCI, ecco perché è la persona adatta a garantire il culo ai vecchi politici e il perpetuarsi dei vecchi metodi inciucisti.
Oggi il capo dei miglioristi è D’Alema, anche lui amico del nano di Arcore.
Craxi usava i miglioristi, oggi il nano di Arcore  usa  D'alema.
D'alema e Violante, in tandem, hanno ancora una volta ha affossato Romano Prodi, l'unico in Italia in grado di battere il nano e di contrastarne le potiche scellerate, l'unico che avrebbe potuto far nascere un governo di cambiamento. D'alema e Violante hanno impedito l'innescarsi di un processo di cambiamento affossando l'elezione di Prodi al Quirinale. Ancora una volta siamo stati sconfitti, ancora una volta la pressante richiesta di pacifico cambiamento che gli italiani chiedono con il loro voto è stata ignorata, noi cittadini siamo stati sconfitti dalle banche, dalla chiesa e dalla massoneria e dalla politica di questi traditori.
Oggi D'alema e Violante non hanno nemmeno il coraggio di assumersi le loro responsabilità di fronte al popolo e al PD.
Il migliorista Napolitano è sempre stato per me un comunista di destra, un politico amico dei potenti e avulso dalla realtà della gente normale, un ipocrita che piange a comando, uno che rende le cose melmose e difficili da capire, apprezzato dalla destra e da Berlusconi perché è uno di loro.
Il governo Monti è una creatura di Napolitano ed è passato alla storia come un governo nemico della classe media e amico dei potenti e delle banche. Allora perché eleggere ancora Napolitano?
Una volta rieletto il comunista di destra, il  migliorista Napolitano farà un governo di larghe intese tipo Monti (senza Monti), che sarà paralizzato dai soliti veti incrociati, che non farà un cazzo di riforma seria, tranne fottere la classe media, aiutare le banche e parare il culo del nano. Provo rabbia, sconcerto  e sconforto, il tutto amplificato dal fatto che la sorgente di questo fango è tutta interna al PD.
Non bastano un paio di dimissioni a risolvere la questione, ci vuole verità.
Mi chiedo se ci sono ancora ragioni politiche, di appartenenza sociale e di fiducia per votare il PD e si fa largo in maniera prepotente il dubbio forte che abbia ragione Grillo.

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