Gli italiani hanno votato
chiedendo con forza il cambiamento.
Il parlamento italiano per tutta
risposta prova a rieleggere Napolitano, un vegliardo di 88 anni, che è in parlamento da 60
anni, che non ha mai lavorato un giorno in vita sua, un privilegiato per
eccellenza, uno che si è scontrato con gli eredi di Borsellino e Falcone, che
ha garantito Berlusconi in tutti questi anni, uno che ostacolava Enrico Berlinguer ai tempi del PCI. E che di recente si è distinto per avere regalato agli italiani il governo più classista della storia d'Italia: il governo Monti.
L'unico comunista che ha stretto
la mano a Craxi dopo il suo ultimo discorso in parlamento prima della pioggia
monetine davanti al Raphael.
Rieleggiamo il migliorista
Napolitano, capo della corrente del PDS che con Chiaromonte e Macaluso portava
avanti la politica amendoliana dentro il partito.
I miglioristi erano contro Enrico
Berlinguer, lo hanno criticato e contrastato (tranne, forse, il segretario del
PCI siciliano Pio La Torre) per le sue le scelte politiche, rimproveravano a Berlinguer
l'abbandono della strategia del compromesso storico con la DC.
I miglioristi rimproveravano a
Berlinguer la campagna sulla questione
morale, incentrata sulla moralità in politica e contraria specialmente al PSI
di Bettino Craxi.
I miglioristi furono certamente
interlocutori privilegiati del PSI prima e dopo la sua azione di governo, e
Craxi se ne serviva per contrastare l'azione di Berlinguer all'interno del PCI.
Napolitano è uno di loro.
Uno che dopo lo scoppio dello
scandalo Tangentopoli, soprattutto nell'area lombarda, manifestò rilevanti
perplessità nei confronti della scelta di Occhetto di dare l'appoggio del PDS
alle azioni della magistratura, da lui definite come eccessivamente
"giustizialiste".
In seguito si capì perché l’ala
del PDS, proveniente dalla corrente migliorista del PCI, era ostile alla
magistratura milanese e a tangentopoli, infatti gli esponenti milanesi del PDS
che furono oggetto di indagine da parte del pool di Mani Pulite, provenivano tutti da quella corrente.
Napolitano preferiva dialogare
con i social democratici e i socialisti, piuttosto che con Democrazia Proletaria
di Mario Capanna (il mio primo voto), e tutta l’area movimentista della sinistra dell’epoca.
Insomma Napolitano è stato un
infiltrato socialista Craxiano dentro il PCI, ecco perché è la persona adatta a
garantire il culo ai vecchi politici e il perpetuarsi dei vecchi metodi inciucisti.
Oggi il capo dei miglioristi è
D’Alema, anche lui amico del nano di Arcore.
Craxi usava i miglioristi, oggi il nano di Arcore usa D'alema.
D'alema e Violante, in tandem, hanno ancora una volta ha affossato Romano Prodi, l'unico in Italia in grado di battere il nano e di contrastarne le potiche scellerate, l'unico che avrebbe potuto far nascere un governo di cambiamento. D'alema e Violante hanno impedito l'innescarsi di un processo di cambiamento affossando l'elezione di Prodi al Quirinale. Ancora una volta siamo stati sconfitti, ancora una volta la pressante richiesta di pacifico cambiamento che gli italiani chiedono con il loro voto è stata ignorata, noi cittadini siamo stati sconfitti dalle banche, dalla chiesa e dalla massoneria e dalla politica di questi traditori.
Oggi D'alema e Violante non hanno nemmeno il coraggio di assumersi le loro responsabilità di fronte al popolo e al PD.
Il migliorista Napolitano è
sempre stato per me un comunista di destra, un politico amico dei potenti e
avulso dalla realtà della gente normale, un ipocrita che piange a comando, uno
che rende le cose melmose e difficili da capire, apprezzato dalla destra e da
Berlusconi perché è uno di loro.
Il governo Monti è una creatura
di Napolitano ed è passato alla storia come un governo nemico della classe
media e amico dei potenti e delle banche. Allora perché eleggere ancora
Napolitano?
Una volta rieletto il comunista
di destra, il migliorista Napolitano
farà un governo di larghe intese tipo Monti (senza Monti), che sarà paralizzato
dai soliti veti incrociati, che non farà un cazzo di riforma seria, tranne
fottere la classe media, aiutare le banche e parare il culo del nano. Provo
rabbia, sconcerto e sconforto, il tutto
amplificato dal fatto che la sorgente di questo fango è tutta interna al PD.
Non bastano un paio di dimissioni a risolvere la questione, ci vuole verità.
Non bastano un paio di dimissioni a risolvere la questione, ci vuole verità.
Mi chiedo se ci sono ancora ragioni politiche, di appartenenza sociale e di fiducia per votare il PD e si fa largo in maniera prepotente il dubbio forte che
abbia ragione Grillo.
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