La luce del sole è il miglior
disinfettante, diceva qualcuno.
Questo detto è usato in molti
contesti, e molto spesso è usato nelle dinamiche relazionali tra governati e
governanti nei regimi democratici.
Usato in quel conteso, questo
aforisma vuole significare che la democrazia
si nutre di trasparenza e informazione, che non sono consentiti coni d’ombra al
riparo dei quali i governanti possano occultare dati importanti per la
partecipazione consapevole dei cittadini alla vita della nazione e per le loro
scelte politiche.
E’ comunque ormai universalmente
accettato, dai cittadini di ogni nazione democratica, che alcune informazioni
possano restare segrete o comunque nella disponibilità solo di pochi, evento
giustificato da questioni di sicurezza nazionale, di rapporti con gli altri
governi o anche di interessi economici strategici per i Paesi.
Oggi comunque pare che molti
segreti importanti siano diventati i classici segreti di Pulcinella, perché
nella disponibilità di molti direi addirittura di troppi, e soprattutto nella disponibilità
di semplici impiegati dei vari servizi segreti. Il modo stesso di raccogliere
informazioni, di condividerle e di archiviarle attraverso le reti create dalle
nuove tecnologie, rende vulnerabile e accessibile l’intero sistema. Se questo
inarrestabile nuovo corso sia positivo per la vita democratica delle Nazioni e
per la vita dei cittadini è ancora da scoprire, per intanto sappiamo che siamo di fronte
ad una rivoluzione.
Abbiamo visto cosa è accaduto con
le vicende Wikileaks, piuttosto che con l'affair Vaticanleaks, fino alle ultime rivelazioni sul sistema che
gli USA hanno messo su per spiare l’intero pianeta.
Tuttavia è evidente a tutti che
il rapporto tra spiati e spioni è assolutamente sbilanciato a favore dei secondi,
i quali hanno la possibilità di usare mezzi e soldi pagati dai cittadini per
spiarli.
Da rilevare che i fatti succitati
mostrano che le maggiori e le più importanti rivelazioni di dati e informazioni
raccolte dai servizi provengono dagli USA. Che di certo è la potenza economico/militare che più di ogni altra raccoglie informazioni sensibili.
Tuttavia non basta la quantità a giusticare che la maggior parte delle informazioni segrete rivelate provengano da quel Paese.
Io credo che non sia un caso o una questione di quantità in percentuale, che molte rivelazioni sulle attività dei servizi provengano dagli USA, credo infatti che questo è più facile che accada in quella società, proprio perché li esiste una forte identificazione tra interesse del cittadino e interesse della nazione.
Io credo che non sia un caso o una questione di quantità in percentuale, che molte rivelazioni sulle attività dei servizi provengano dagli USA, credo infatti che questo è più facile che accada in quella società, proprio perché li esiste una forte identificazione tra interesse del cittadino e interesse della nazione.
Il cittadino americano ritiene
sia suo dovere assolvere, per quel che può, ad una sorta di obbligo morale e
civico che sente di avere nei confronti della sua Nazione, obbligo che lo porta
a compartecipare attivamente sia sulle piccole cose, che alla funzione ben più importante di controllo sulla Cosa Pubblica ed
essere vigile sui pericoli interni ed esterni che corre la sua Patria.
Questo sentimento lo porta a volte anche a decidere di condividere a mezzo stampa quello che sa anche a costo di correre qualche rischio.
Questo sentimento lo porta a volte anche a decidere di condividere a mezzo stampa quello che sa anche a costo di correre qualche rischio.
In Italia certamente non è così,
da noi non esiste nessuna sensibilità che ci porta a percepire i punti di contatto che certamente esistono tra interesse privato e pubblico, e
quindi non esiste nel nostro sentire nessun sentimento civico di partecipazione al
buon andamento e al corretto funzionamento delle nostre Istituzioni.
Quindi fondamentalmente, da noi non esiste il rischio che qualcuno metta a repentaglio i proprio interessi e la propria incolumità personale rivelando informazioni raccolte in qualità di privato cittadino fossero queste perventue a lui per caso o attraverso un'azione consapevole.
Quindi fondamentalmente, da noi non esiste il rischio che qualcuno metta a repentaglio i proprio interessi e la propria incolumità personale rivelando informazioni raccolte in qualità di privato cittadino fossero queste perventue a lui per caso o attraverso un'azione consapevole.
Noi vediamo lo Stato come
qualcosa distante e distinta da noi e dalle nostre esistenze e sempre più
spesso lo percepiamo come nemico dei nostri interessi privati anche leciti.
Spesso facciamo l'errore d'identificare le istituzioni con le persone che le rappresentano e questo, soprattutto negli ultimi anni, ci ha fatto maturare la certezza che lo Stato ha la faccia dei boiardi e dei politici che hanno saccheggiato tutto il saccheggiabile e ridotto quella che fù la 5 potenza mondiale a rischio di default e di povertà.
Spesso facciamo l'errore d'identificare le istituzioni con le persone che le rappresentano e questo, soprattutto negli ultimi anni, ci ha fatto maturare la certezza che lo Stato ha la faccia dei boiardi e dei politici che hanno saccheggiato tutto il saccheggiabile e ridotto quella che fù la 5 potenza mondiale a rischio di default e di povertà.
Il risultato di questa distanza
tra interesse privato e pubblico si manifesta in mille modi nella vita di tutti
giorni, molti sono gli esempi che vanno dal non chiedere lo scontrino al non lamentarci se troviamo una
strada bloccata illecitamente.
E' quindi ovvio e naturale che questo modo schizofrenico di
essere cittadini abbia degli importanti riverberi e ingerenze nel fatto che abbiamo
avuto innumerevoli esempi di uso deviato dei servizi e delle istituzioni democratiche.
Voglio con questo significare che se un italiano, da privato cittadino, vede lo Stato come un nemico o nel migliore dei casi come un limone da spremere a fini di interesse personale, perché dovrebbe cambiare atteggiamento quando assume cariche pubbliche, fossero anche cariche di funzionario all’interno dei servizi?
Voglio con questo significare che se un italiano, da privato cittadino, vede lo Stato come un nemico o nel migliore dei casi come un limone da spremere a fini di interesse personale, perché dovrebbe cambiare atteggiamento quando assume cariche pubbliche, fossero anche cariche di funzionario all’interno dei servizi?
Abbiamo oggi e abbiamo avuto in
passato una molteplicità di agenzie segrete di Stato sia palesi che occulte, che giorno dopo giorno
raccolgono notizie sul conto di tutti, e che spesso fanno delle informazioni raccolte un uso distorto e
deviato.
Quello che sorprende o forse quello
che non sorprende (dipende dall’approccio che ciascuno ha con queste vicende) è
che nonostante (o forse proprio in ragione di esso), in Italia abbiamo tutti questi spioni di
Stato non si riesce a fare luce su molte delle vicende che negli ultimi 40 anni hanno
insanguinato le nostre istituzioni, e hanno consentito e consentono a mafiosi di
ogni ordine e grado eterne ed attive latitanze in territorio italiano.
Cioè, ci sono servizi che spiano ogni nostro passo, ma che non riescono
a scoprire niente sulle vicende di sangue che hanno segnato la storia della
nostra Repubblica e che non vedono i latitanti, è evidente a tutti che c'è qualcosa di distorto.
La vicenda ultima della non
assegnazione ad un parlamentare del movimento 5 stelle della Presidenza del
Copasir, è da questo punto di vista illuminante, cioè il parlamento ha ritenuto
pericoloso per le istituzioni italiane e aggiungo io, ancor di più per alcuni politici e boiardi di Stato, che la commissione
sui servizi venisse affidata ad un parlamentare che rappresenta un movimento
dichiaratamente fuori dagli schemi.
Il risultato sarà che
continueremo (noi cittadini) ad essere spiati da apparati deviati dello Stato,
che continueranno ad operare contro la verità per consentire ai mandanti delle stragi di Stato e di mafia di rimanere
senza nome, e ai vari latitanti di continuare ad aggirarsi nei nostri territori
protetti e avvertiti dei pericoli che arrivano loro da quegli uomini di Stato che
ancora onestamente fanno il proprio dovere.
E qui arrivo al punto che ci
tocca da vicino come ciminnesi.
Infatti sono assolutamente eclatanti,
da questo punto di vista, le rivelazioni
fatte da quel carabiniere a volto coperto, durante la trasmissione ServizioPubblico sulla 7, relative alla presunta latitanza di Provenzano nel territorio
ciminnese, che hanno dipinto un quadro desolante delle dinamiche interne
all’Arma, ma che per quel che ci riguarda come ciminnesi, hanno svelato che il
nostro territorio (forse) è stato teatro della latitanza di Provenzano proprio
nel periodo in cui probabilmente
quest’ultimo era al centro della presunta trattativa Stato/Mafia della quale si
stanno occupando un paio di Procure italiane.
Sappiamo bene che tutto quello che il
carabiniere ha svelato durante la trasmissione Servizio Pubblico va considerata
una verità presunta e certamente non acclarata, tuttavia il nostro paese non ci
ha fatto una bella figura, soprattutto se consideriamo la diffusione nazionale
della trasmissione.
Su questo versante risulta imbarazzante
e insopportabile il silenzio dei nostri rappresentanti istituzionali, sindaco in testa, su queste
rivelazioni/affermazioni.
Credo, che i nostri
rappresentanti istituzionali abbiano l’obbligo di difendere a mezzo stampa
l’immagine di Ciminna e dei ciminnesi per non fare passare l’idea che Ciminna è
terra di nessuno.
Credo anche, che quello che ha
mostrato servizio Pubblico ci dice che è arrivato anche per Ciminna il momento
di fare i conti con la sua storia e con le implicazioni che la presenza mafiosa
nel nostro territorio ha rappresentato e può rappresentare in termini di
condizionamento delle scelte politiche della nostra classe dirigente.
Senza un opera salutare di
disinfezione solare su queste ed altre
vicende storiche, nessun politico a Ciminna può dirsi pienamente e lecitamente
legittimato.
Credo che a questo punto gli
amministratori debbano fare sentire la loro voce, e voglio ripeterlo devono farlo a mezzo stampa e a diffusione nazionale, per dire che Ciminna e i suoi cittadini hanno un sentire corretto e leale nei confronti dello Stato, che le sue istituzioni democratiche sono immuni dal vìirus mafioso e che il suo territorio non è una terra di mezzo dove i latitanti possono tranquillamente essere protetti e coperti.
Chiedano, i nostri rappresentanti, chiarezza su quegli anni e su quello che hanno rappresentato per la nostra comunità.
Chiedano, i nostri rappresentanti, chiarezza su quegli anni e su quello che hanno rappresentato per la nostra comunità.
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