domenica 16 dicembre 2012

La spada di Damocle.



L'articolo 42 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 definisce il Consiglio Comunale come un organo di indirizzo e di controllo politico – amministrativo. Il Consiglio è, altresì, un organo rappresentativo dell'ente che impegna il Comune con atti che hanno rilevanza esterna. Si tratta di un organo deliberativo collegiale, nel senso che è composto da più persone fisiche ma, nello stesso tempo, è un centro unitario di poteri del Comune stesso.

Ho riportato la definizione che la legge dà dell’organo consiliare, per fare un paio di riflessioni.

Il consiglio comunale, dice la legge, indirizza e controlla l’azione politica e amministrativa. Il consiglio è quindi l’istituzione comunale politicamente più importante, dico io, per una ragione assolutamente ovvia: perché il consiglio rappresenta tutta la comunità.
Il consiglio  decide la direzione e sceglie,  la giunta esegue.
A Ciminna è così? Lascio decidere a voi.
La giunta comunale è l’organo esecutivo, ovviamente le sue competenze non si limitano alla mera esecuzione delle scelte del consiglio, tant’è che il sindaco può emanare ordinanze, può emanare determinazioni sindacali, la giunta può presentare proposte di deliberazioni al consiglio etc. Ma chi decide l'indirizzo politico/amministrativo è il consiglio, quindi sindaco e giunta non possono operare al di fuori dei confini politici determinati dal consiglio.
La giunta fa proposte, il consiglio le esamina le emenda, le approva o le boccia.
Ad esempio nel caso del bilancio di previsione, è la giunta che predispone questo importante strumento finanziario e lo approva.
Ma, attenzione, l’approvazione definitiva spetta al consiglio comunale, per cui l’organo depositario della competenza definitiva, su questa come in tante altre materie fondamentali per la vita amministrativa del comune, è il consiglio comunale.
A titolo esemplificativo: se nel bilancio approvato dalla giunta che arriva in consiglio, c’è un capitolo di 120.000 euro per la manutenzione delle strade, e il consiglio ritiene siano troppi o troppo pochi, ne modifica l’importo a suo insindacabile giudizio, e la giunta non può far altro che prenderne atto.
Altro esempio se la giunta nella sua proposta di bilancio nel capitolo relativo al contributo per l’A.C. Ciminna, mette solo 15.000 euro il consiglio potrebbe decidere di aumentarli, e anche qui la giunta può solo muoversi nei confini di quanto stabilito dal consiglio.
Il nostro consiglio comunale fino ad oggi ha mostrato poca conoscenza delle sue prerogative, una quasi totale assenza di proposta, e un assoluta mancanza di controllo nei riguardi di quello che la giunta dice e fa. (fatte salve alcune interrogazioni che sovente non chiariscono nulla).
Il consiglio rappresenta tutti i ciminnesi, e io da cittadino di Ciminna, mi aspetterei che se durante una seduta di consiglio un assesso/consigliere, nella sua veste di ex sindaco, ex vicesindaco, ex assessore al bilancio, e perché no anche di ex presidente del consiglio, afferma che nella vicenda Coinres, (per capirci quella che sta salassando le nostre tasche) il comune e i sindaci (Catalano e Leone) che hanno gestito l’”affair” fin dall’inizio, non c’entrano niente, allora io credo che il consiglio comunale ha il dovere di tutelare l’intelligenza di tutti i ciminnesi,  compresa la mia.
Considerato che le cose non stanno così, tant’è che il sindaco di Ciminna (come tutti gli altri sindaci del consorzio) fa parte dell’assemblea dei soci Coinres, e che per i primi due anni l’attuale presidente del consiglio è stato membro del CDA del Coinres (cose che  ormai a Ciminna sanno anche i sassi), i consiglieri comunali a tutela dei cittadini da loro rappresentati e per amore di verità, devono chiedere l’istituzione di una commissione ispettiva, composta proporzionalmente da maggioranza e minoranza, per fare chiarezza definitiva sulla questione e inchiodare i responsabili di questo sfascio alle loro responsabilità.
Non è rispettoso dei ciminnesi questo atteggiamento (lasciatemelo dire) pavido al limite dell'omertoso da parte del consiglio; stiamo pagando a carissimo prezzo la gestione scellerata di questa storia, ritengo giusto e doveroso che chi ci rappresenta assuma questa iniziativa. Ciminna ha diritto di sapere.
Ho citato solo alcuni esempi per potere dire che i consiglieri comunali, ciascuno nell’ambito del proprio ruolo, non fanno quello che la legge e la morale  obbliga loro a fare.
Fondamentalmente sono i fatti che mi portano a dubitare della reale capacità di incidere di questa maggioranza consiliare sulle scelte del sindaco e della giunta.
Quello che ho appena descritto è solo uno dei tanti accadimenti fin’ora avvenuti, che mi fanno dire che il consiglio comunale ha operato molto al di sotto delle aspettative dei ciminnesi, altri li ho citati in altri miei post su questo blog.
C'è poi la questione del presidente dle consiglio che, sulla questione diretta web, era andato molto oltre le sue competenze nel silenzio più assoluto di tutti i consiglieri, e che ha messo una pezza durante l'ultima  seduta  di consiglio.
Ma badiamo bene che è solo una pezza, perchè non cancella l'errore e non sana la situazione.
Poi volevo chiedere al presidente, di limitare gli spogliarelli durante le sedute di consiglio, troppo spesso, infatti, si spoglia (parole sue) delle vesti di presidente, per vestire quelli più umili del semplice consigliere, senza che nessuno si alza per ricordargli che il presidente è sempre presidente, (durante le sedute) e non può sdoppiarsi, anche perché in consiglio ci sono già due consiglieri sdoppiati o addirittura triplicati.
La questione è quella dei due assesso/consiglieri, di cui uno è addirittura assesso/consigliere/vicesindaco.
Il primo è solo bifronte, il secondo addirittura è uno e trino. Mah!
Sappiamo benissimo che la legge consente ad un amministratore comunale di rivestire contemporaneamente tutte queste cariche, ma a volte le leggi sono fatte in maniera non proprio precisa, e allora lì subentrano (quando ci sono) il buonsenso, il senso delle istituzioni e della misura.
Alla luce delle competenze attribuite dalla legge al consiglio comunale, a me sembra assolutamente ovvio che uno che è nominato assessore debba sentire il dovere di lasciare la carica di consigliere, perché uno non può essere controllore e controllato, uno non può essere indirizzante e indirizzato.
La questione mi pare così ovvia e banale che non ci dovrebbe essere nessun bisogno di discuterne, eppure succede e ne dobbiamo discutere.
Perché purtroppo ancora oggi, ci sono due nostri amministratori che occupano avidamente  due o tre  poltrone. (togliendo fra l’altro il posto in consiglio a chi dovrebbe  subentrare)
Uno può essere anche bravo e attivo, ma se fa troppe cose rischia di farle tutte male, tranne che l'interpretazione che questi due nostri amministratori danno del ruolo di consigliere è quella dell'alza mano, allora in quel caso tutto si capisce.
Il consiglio comunale tutto deve, a mio giudizio, approvare un atto d’indirizzo politico, (gli strumenti giuridici sono tanti e diversi) attraverso il quale chiedere a questi due nostri amministratori di scegliere se fare parte della giunta o fare parte del consiglio, dovrebbe chiedere anche al sindaco (che  in questa vicenda ha mostrato tutta la sua debolezza politica) d’imporre loro di scegliere se svolgere il ruolo controllore o quello di controllato; le due cose non possono stare assieme, questo  è politicamente e moralmente scorretto.

Il consiglio invece sta lì, osserva, vota, (quasi sempre in silenzio) e tutto questo resta immutato sotto i nostri e i loro occhi senza che nessuno muova un dito.
Io incito i consiglieri a venire fuori da questo coma politico/amministrativo a prendere in mano le redini della macchina amministrativa, perché è il consiglio l’organo fondamentale del comune.
Ma  torniamo alla vicenda di chi occupa due o tre poltrone con un solo sedere.
La domanda (direbbe qualcuno) sorge spontanea: perché questi due amministratori mantengono le due cariche? Perché il sindaco lo consente?
Io provo a buttare giù la risposta più ovvia, i nostri due assesso/consiglieri non lasciano la carica di consigliere perchè non si fidano del sindaco.
Da assessori, possono essere dimissionati dal sindaco dall’oggi al domani, mentre dal consiglio comunale, visto che si è direttamente eletti dal popolo, non possono essere rimossi.
E allora questa mancanza di fiducia ha spinto i due assesso/consiglieri, ad  accettare di fare parte della giunta, ma contemporaneamente a starebene attaccati anche alla poltrona di consigliere, perché questo rappresenta per loro un’assicurazione sul loro futuro politico almeno durante questi 5 anni
Insomma  una spada di Damocle perenne sulla testa del sindaco, nel caso in cui gli passasse per la testa di dimissionarli dalla giunta magari per manifesta incapacità. Mantengono insomma un potere di ricatto politico sul sindaco al quale non intendono rinunciare.
Questo è scorretto.
Fra l’altro devo dire che questi due assesso/consiglieri, durante le sedute consiliari, in sala siedono nel banco riservato alla  giunta.
Loro durante le sedute  non possono essere assesso/consiglieri, loro sono solamente  consiglieri. Sono due consiglieri di maggioranza e devono sedersi nella posizione riservata in sala ai consiglieri di maggioranza.
Quest'ultima può sembrare una questione di lana caprina ma non lo è: perche durante le sedute consiliari ognuno deve occupare il proprio posto, uno non può stare in consiglio come consigliere e sedere nella posizione riservata alla giunta. E’ una questione di plastica civiltà istituzionale.
Concludo qui queste mie considerazioni sperando che qualche consigliere  faccia qualcosa per una ragione molto semplice perchè è giusto farlo.
Ricordo che  dal primo Gennaio 2013, Ciminna sarà di nuovo senza bilancio di previsione, perché quello approvato questa settimana è quello del 2012, speriamo che stavolta non ci vogliano 12 mesi per approvare il bilancio di previsione che a Ciminna è spesso ridotto al rango di bilancio consuntivo.
Infine pare che un emendamento alla legge di stabilità, presentato dai relatori in commissione bilancio del senato, prevede che il gettito dell’IMU sulle abitazioni, dal 2013 passerà tutto ai comuni.
Questo significa un introito notevole per le casse dei comuni, che speriamo a Ciminna possa tradursi in una abbassamento consistente della pressione fiscale comunale che è inaccettabile.
Ah dimenticavo avete fatto mente locale sulle cose fatte da questa giunta in questi otto mesi?
Mi pare che a parte l'istituzione di qualche rotonda, di concreto resta solo il massacro delle nostre tasche.
 
Buon Natale a tutti.



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