domenica 11 novembre 2012

Il futuro dell'Italia.

Mi piace molto questa foto, mi piace molto quello che dice la didascalia. Il futuro dell'Italia, (io direi del mondo) accomunato con l'immagine di alcuni bambini accompagnati a scuola dalle loro mamme. E' un'immagine che mi commuove, perchè racchiude nella sua semplicità l'idea stessa della vita, del ruolo di noi tutti e di quello che c'è da fare per migliorare il futuro.
Il nostro futuro certamente, ma fondamentalmente il futuro di quello che di più bello abbiamo: i bambini. Si questa foto mi piace molto, forse perchè mi piace molto il mio lavoro e perchè ho sperimentato quanto è bello lavorare con questi gioielli, tutti diversi tutti eccezionali. Per questo voglio condividere con voi un paio di riflessioni  sulla scuola pubblica e più in generale sull’istruzione pubblica che questa foto mi suggerisce.
Faccio una brevissima premessa dicendo alcune cose molto probabilmente ovvie, ma che sono oggi diventate talmente ovvie e talmente scontate che addirittura ce ne siamo dimenticati tutti.
Perché esiste la scuola pubblica? La domanda è una domanda all’apparenza stupida, ma a rifletterci bene questa domanda sembra stupida perché ormai tutti diamo per scontato che la scuola pubblica esiste e continuerà ad esistere così come l’abbiamo conosciuta noi da studenti, e come la stanno conoscendo i nostri figli.
Purtroppo però le cose non stanno così, la scuola pubblica da oltre un decennio a questa parte è sottoposta ad un filo di fuoco senza precedenti, attacchi sordi e sotterranei, che hanno mandanti occulti che si annidano nelle istituzioni, nei partiti e nei mass media, e che da queste postazioni sparano ogni giorno ad alzo zero per annientare l’intervento scolastico pubblico.
Manovrano nell’ombra coperti da ruoli rispettabili, si trovano nel parlamento, nella chiesa, e nella società civile, con l’obbiettivo comune di eliminare o di ridimensionare in maniera consistente l’intervento pubblico dello stato in materia di istruzione pubblica. Il tutto ovviamente a favore delle scuole private.

L’attacco viene operato su due diversi piani, quello economico e quello della delegittimazione delle istituzioni scolastiche pubbliche e dei suoi operatori.
La legge di stabilità in discussione in Parlamento sottrae dal bilancio destinato alla pubblica istruzione 230 milioni di euro, di cui 175 vengono dirottati a favore delle scuole private.
Poi vengono a dirci che stanno tagliando su tutto e non ci sono soldi per la scuola, dovrebbero essere onesti e dire che non ci sono soldi per la scuola pubblica, mentre i soldi ci sono per la scuola privata eccome.
Capiamo bene che se togliamo soldi alla scuola pubblica questa sarà costretta a ridurre l’offerta formativa, dovrà ridurre i soldi per il materiale didattico, dovrà ridurre i fondi per il miglioramento delle tecnologie. Tutto ciò determina un peggioramento complessivo del servizio che la scuola  offre all’utenza.
Dall’altro capo della corda invece i fondi ai privati vengono aumentati e conseguentemente queste possono migliorare i loro servizi. Badiamo bene che parliamo di scuole che costano all’utenza che le frequenta 2500/3000 euro all’anno, (nel caso di diplomifici) sui 6/7 mila euro in caso di scuole un pò più serie, parliamo quindi di scuole che non sono per tutti ma per chi ha un po’ o molti soldi. Queste stesse scuola poi, pagano i loro insegnanti 500/600 euro al mese sfruttando il bisogno dei tantissimi docenti senza lavoro, commettendo così anche una serie di reati.

Il secondo piano su cui queste raffinate menti operano è quello della delegittimazione dei docenti e degli operatori scolastici.
Da tempo nei talk show in TV si assiste  alla sistematica azione di demolizione della reputazione dei docenti, da parte di politici e giornalisti prezzolati, che hanno l’interesse a far apparire i docenti come dei fannulloni buoni a nulla, che stanno lì a rubare lo stipendio.
E’ vero che nella scuola ci sono anche dei docenti che non svolgono il loro lavoro con il necessario impegno, però la stragrande maggioranza dei docenti lavora con competenza, dedizione e passione. La stragrande maggioranza dei docenti è consapevole dell’importanza del ruolo che occupa questa professione nella società.
La stragrande maggioranza dei docenti conosce bene l’importanza della scuola pubblica, come fattore di mobilità sociale, molti lo hanno sperimentato sulla loro persona.
Tuttavia con grande rammarico notiamo che i docenti non godono nella società della reputazione che invece meritano per il lavoro che fanno.
Ma vi immaginate una società dove piano piano venisse demolito il fondamentale ruolo della scuola pubblica? Avremmo un ritorno al passato, quando solo i ricchi potevano frequentare la scuola istruirsi, diplomarsi, laurearsi e conseguentemente accedere alle migliori posizioni nella società.
Qualcuno dirà che forse sto esagerando e che un ritorno a quel passato non è più possibile.
 Io credo che se non è più possibile, un ritorno al passato nelle forme sperimentate prima dell’avvento della scuola pubblica, gratis e obbligatoria, è almeno possibile che continuando a sottrarre risorse al pubblico per darle ai privati, si possa determinare che il sistema scolastico pubblico sarà destinato ad offrire un’offerta formativa scadente e di serie B, Mentre quello privato che cumulando i soldi pubblici cioè di tutti, con le rette pagate da chi le frequenta si potrà permettere di avere i migliori docenti e la migliore offerta formativa.
Quindi avremo una scuola pubblica frequentata dai figli del popolo, che offre un servizio e una offerta scadente, e una scuola privata frequentata dai figli dei ricchi capace di dare una formazione migliore.

La nostra costituzione dice che lo stato s’impegna a rimuovere gli ostacoli di ordine sociale ed economico al fine che ciascuno di noi si possa realizzare secondo le sue capacità e non secondo la ricchezza della famiglia di origine. Io ad esempio senza la scuola gratis non avrei mai potuto accedere ad un diploma prima e ad una laurea dopo, con la conseguente possibilità di emancipazione socio/economica.
Negli ultimi anni invece tutti i governi di centro destra,  governo Monti compreso, hanno continuamente con determinazione e con cinismo operato un’operazione di smantellamento del sistema scolastico pubblico senza precedenti, sottraendo ogni anno ingenti somme dal bilancio del MIUR, i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Penso sia necessario oggi che tutti assieme, docenti e genitori prendano consapevolezza del disegno della lobby delle scuole private e dei loro rappresentanti in parlamento e nella società civile, e partecipino a tutte le iniziative per sostenere la scuola pubblica. Iniziative che vanno dalla semplice partecipazione e collaborazione attiva con le istituzioni scolastiche, a finire con la scetal del voto voto, cioè di votare i partiti a favore dell'istruzione pubblica.
Pare che l'attuale Ministro Profumo, che ha taglito più di tutti i suoi predecessori e ha dato al privato piu di tutti, sarà candidato nell'UDC, e in caso che questo partito esprima il ministro dell'istruzione egli sarà di nuovo ministro.
Dal mio punto di vista quindi l'UDC diventa un partito da evitare con cura, da chi ha a cuore le sorti della scuola pubblica..

Lottiamo per la scuola pubblica anche informando, spieghiamo ai nostri amici come stanno le cose.
Senza una scuola pubblica forte, non c’è giustizia sociale, non ci può essere emancipazione culturale, economica e sociale per le classi meno abbienti, insomma non c’è un futuro di giustizia e di uguaglianza.



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